CONVEGNO – SALUTE MENTALE IN LOMBARDIA: E’ TEMPO DI CAMBIARE!

CampagnaSaluteMentaleMERCOLEDI’ 25 GIUGNO 2014 – Ore 9:15 – 13:00

SALA PIRELLI, VIA F. FILZI, 22 – MILANO

PROGRAMMA

– Ore 9:15 INTERVENGONO
le Autorità*;
il Presidente Campagna Salute Mentale – Don V. Colmegna;
il Rappresentante della Funzione Pubblica CGIL;
il Rappresentante di Stop OPG Lombardia – Dr. L. Benevelli;
il Direttore Dipartimento di Salute Mentale A.O. Mellini – Montichiari-Iseo –  Dr.  A. Materzanini;
il Direttore Dipartimento di Salute Mentale A.O. Fatebenefratelli – Milano – Prof. C. Mencacci;
il Consigliere Regione Lombardia – Dr. M. Barboni;

– Ore 11:30 DIBATTITO

– Ore 12:40 CONCLUSIONI

*Sono stati invitati:
Assessore alla Salute –  Regione Lombardia  –  M. Mantovani;
Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato – Regione Lombardia – M.C. Cantù;
Assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute – Comune di Milano – P.Majorino;
Assessore alla Sicurezza e coesione sociale – Comune di Milano – M. Granelli
Sindaco Comune di Milano – G. Pisapia;
Sindaco Comune di Limbiate – R. De Luca;
Sindaco Comune Castiglione delle Stiviere – A. Novellini;
Sindaco Comune di Mariano Comense;
Sindaco Comune di Leno – Cristina Tedaldi

Milano, 5 giugno 2014

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SALUTE MENTALE IN LOMBARDIA: E’ TEMPO DI CAMBIARE!

La Campagna per la Salute Mentale lancia una mobilitazione per “un grande cambiamento”. La lettera appello del presidente Don Colmegna e le proposte concrete.

CampagnaSaluteMentaleLe proposte della Campagna per la Salute Mentale.

Nel 2013, dopo una analisi approfondita sullo stato dei Servizi psichiatrici in Lombardia, la Campagna Salute Mentale, associazione che comprende enti di Famigliari, Terzo settore, Organizzazioni Sindacali, elaborò un documento dal titolo “Non c’è salute senza salute mentale”. Presentato ai candidati alle elezioni regionali del 2013 è stato, dopo le elezioni, oggetto di iniziative pubbliche e incontri con gli Assessori alla Sanità e alla Famiglia, con la Commissione Sanità del Consiglio Regionale per un confronto sui temi in esso richiamati.

L’analisi delle Regole 2014, DGR n. 1185, avente per oggetto “Determinazione in ordine alla gestione del Servizio socio sanitario regionale per l ‘esercizio 2014”, sembra recepire alcuni contenuti del nostro documento 2013, tra cui:

– il passaggio, nel sistema di remunerazione della presa in cura, dal pagamento per prestazioni (degli operatori) alla tariffa di responsabilità per il Progetto Terapeutico Individuale (PTI) condiviso dalla persona, (budget di salute per ciascun progetto);

– la collaborazione dei Centri Psico Sociali (CPS) con i SERT, con i Servizi Disabili, con la Neuropsichiatria Infantile e con i Servizi Sociali Comunali;

– la riconversione della spesa dai costosi ricoveri verso forme di Residenzialità Leggera e/o modelli innovativi di integrazione socio sanitaria.

NELLA DELIBERA 1185 NON VENGONO PERO’ EVIDENZIATE CRITICITA’ OGGI PRESENTI E CHE CONDIZIONANO PESANTEMENTE UNA CORRETTA PRASSI DI PROMOZIONE E DI TUTELA DELLA SALUTE MENTALE

I punti su cui richiediamo risposte urgenti sono:

1- Prevenzione: promuovere attività di prevenzione primaria e potenziare la neuropsichiatria infantile con l’accompagnamento di percorsi formativi e di sensibilizzazione.

2- Potenziamento organici nei Centri Psico Sociali ed estensione orari di apertura: potenziare gli organici per estendere gli orari d’apertura giomaliera almeno fino alle ore 20 e il sabato mattino. Condizione indispensabile, questa, per garantire le visite tempestive nel Servizio o al domicilio, per evitare l’eccessivo ricorso ai Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO) e alle contenzioni nei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC). Per creare le condizioni per accogliere le persone dimissibili dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e dal Carcere favorendone l’integrazione sociale. Per rimodulare il progetto regionale per il superamento degli OPG.

3- Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura: il superamento delle carenze di personale va necessariamente accompagnato da una riorganizzazione del Servizio e dall’avvio di una formazione per gli operatori alla pratica del “no restraint” limitando il ricorso alla contenzione. La presenza degli ESP, Esperti in Supporto tra Pari, è in questo senso preziosa.

4- Casi complessi tra sanitario e socio assistenziale: la presa in carico multidisciplinare deve consentire, anche in deroga alla normale gestione, l’avvio di sperimentazioni con progetti individuali “ad hoc” che tengano conto dei bisogni complessi della persona;

5- Progetti Innovativi Regionali (PIR): estendere a livello regionale delle buone pratiche di accompagnamento e inclusione sociale attuando “modelli innovativi a forte integrazione socio sanitaria” (psichiatria di comunità) in collaborazione con le Associazioni e la rete sociale, allo scopo di diminuire le recidive e i gravosi invii in Residenze protette.

6- Utenti e Familiari: dare loro sostegno e integrare il loro contributo esperienziale degli utenti e dei familiari in attuazione del principio di sussidiarietà, anche all’intemo di altri Servizi psichiatrici;

7- Riabilitazione:

Centri Diurni: promuovere il loro utilizzo quali luoghi non solo assistenziali ma anche di attività e iniziative di ri-abilitazione e re-inclusione sociale, in assonanza ai desideri e attitudini degli interessati e alle opportunità offerte dal territorio, anche in ambito lavoro;

Housing sociale: promuovere Residenzialità Leggere ad altre forme di abitare condiviso; sostegno ai progetti orientati all’inclusione sociale, attraverso forme di partnership/collaborazione con le Associazioni.

Si ritiene necessario che le attività di ricovero ospedaliero e le attività residenziali ad alta protezione non possono in nessun caso superare in totale il 50% del bilancio del Dipartimento;

Inserimento Lavorativo: le persone con disagio psichico rappresentano l’anello debole nell’inserimento lavorativo, anche a causa del ricorso esclusivo all’assunzione nominativa che penalizza i portatori di disabilità psichica. La questione riveste particolare importanza anche alla luce della sentenza di condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea, che, stabilisce che il nostro Paese non ha applicato in modo completo i principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone con disabilità.

Occorre, inoltre, creare sinergie tra i Centri Psico-Sociali, le Unità Operative Inserimento Lavorativo (SIL/NIL … ) e il mondo del lavoro per facilitare l’incontro tra l’offerta di lavoro e il futuro lavoratore, favorendone l’integrazione professionale e il necessario accompagnamento.

8- Anziani: va rivista la decisione assunta dalla Regione Lombardia di far uscire dal circuito dei Servizi di Salute Mentale le persone al di sopra dei 65 anni. Il loro inserimento nelle RSA comporta il passaggio dal sistema sanitario a quello sociale con pesanti ripercussioni sulle loro condizioni di salute e gravi ricadute economiche sulle famiglie.

9- Formazione: aggiornamento e formazione continua degli operatori e accompagnamento dei famigliari alla fruizione ottimale dei voucher.

LA SCADENZA DEL PIANO REGIONALE PER LA SALUTE MENTALE E I NUOVI INDIRIZZI DELINEATI DALLE “REGOLE 2014” RENDONO URGENTE L’ELABORAZIONE DI UN NUOVO PIANO REGIONALE SULLA SALUTE MENTALE CHE CONTEMPLI IL CONTRIBUTO DI TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI SUL TEMA DELLA SOFFERENZA MENTALE.

SU TUTTO QUESTO INTENDIAMO, COLLABORANDO CON LE REALTA’ SOCIALI E RENDENDO PROTAGONISTI I CITTADINI LOMBARDI, PROMUOVERE INIZIATIVE PUBBLICHE AL FINE DI

RICHIAMARNE L’ATTENZIONE, PER GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI E IL PIENO DIRITTO DI CITTADINANZA ALLE PERSONE CHE VIVONO UNA CONDIZIONE DI SOFFERENZA PSICHICA… PERCHÉ NON C’E’ SALUTE SENZA SALUTE MENTALE!

Milano, 25 marzo 2014

CAMPAGNA PER LA SALUTE MENTALE

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SE VUOI PUOI: CAMPAGNA DI RICERCA VOLONTARI PER LA SALUTE MENTALE NELLA PROVINCIA DI BERGAMO

logo se vuoi puoiDESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO

Il progetto prevede:

• L’avvio di una campagna di sensibilizzazione-reclutamento a livello provinciale di nuovi volontari disponibili a svolgere la loro attività nell’ambito della salute mentale.
• In conseguenza delle risposte, in termini di interesse e disponibilità (elevata “redemption” della campagna di Marketing Sociale) a partecipare alle azioni previste dal progetto, l’individuazione di un “territorio vergine” nel quale avviare una mappatura dei bisogni ed un eventuale primo intervento, di stampo promozionale, di presa di contatto con gli stakeholders.
• L’avvio di un percorso formativo specifico rivolto ai nuovi volontari individuati attraverso la campagna di reclutamento e ai vecchi volontari disponibili delle associazioni aderenti, suddiviso in due parti:
– 3/4 incontri formativi/informativi sul ruolo del volontario e sul tema della salute mentale rivolti principalmente ai nuovi volontari.
– 6 incontri formativi laboratoriali sul tema del volontario come attivatore di reti territoriali di sostegno a soggetti con disagio psichico in situazione di solitudine e isolamento sociale. Le due fasi della formazione saranno gestite da formatori qualificati, esperti nel settore. Il ciclo formativo verrà organizzato in due edizioni in sedi territoriali vicine al luogo di residenza dei volontari che vi parteciperanno.
•  L’avvio delle sperimentazioni territoriali del lavoro sulle micro-reti all’interno dei territori sedi della sperimentazione. In questa fase sarà necessario raccordarsi con i servizi sociali territoriali e i CPS di pertinenza per ricevere la segnalazione e le informazioni correlate ai possibili destinatari dell’intervento. Per ciascuno dei soggetti destinatari dell’intervento si prevede la definizione di un programma di intervento individualizzato che vede coinvolti i volontari e il coordinatore del progetto con una funzione specifica di case management orientato alla individuazione, valorizzazione e gestione della micro-rete territoriale di supporto.

OBIETTIVO GENERALE

Il progetto si propone di:

• Migliorare la qualità della vita di persone con disagio psichico, residenti nel territorio, rimaste parzialmente in carico ai servizi, aiutandole a ricostruire un tessuto sociale di relazioni, attraverso l’azione qualificata dei volontari, in un’area di 3-4 distretti sanitari della Provincia di Bergamo.
• Contrastare lo stigma e il pregiudizio nei confronti dei portatori di disagio psichico attraverso la sensibilizzazione/informazione/formazione sul territorio.
• Unire le forze delle Associazioni impegnate sul tema della salute mentale potenziandone l’azione e la rappresentatività.


INFO

sito internet: www.sevuoipuoi.org
e-mail: info@sevuoipuoi.org
tel. 328.5762601

Si allega il volantino del progetto