DSA IL DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO NELLA REALTÀ DELLA VALLECAMONICA

Negli ultimi anni, vi è stato un aumento di richieste di consultazione per bambini con difficoltà d’apprendimento, d’attenzione e di comportamento presso i Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) nazionali.

Il Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) rientra tra i disordini di natura neuropsicologica e comprende la mancata acquisizione ed automatizzazione delle strumentalità della lettura (dislessia), scrittura (disortografia) e del calcolo (discalculia), con capacità cognitive adeguate e in assenza di patologie neurologiche e deficit sensoriali.

Questo fenomeno ha raggiunto una diffusione tale da sensibilizzare le autorità, che dopo la promulgazione di alcune leggi, sono giunte alla stesura di una Legge Nazionale, la 170 del 2010.

Le finalità ultime di tale Legge sono quelle di garantire il diritto all’istruzione e favorire il successo scolastico, utilizzando misure didattiche di supporto quali gli strumenti compensativi e dispensativi. Ciò, al fine di ridurre disagi relazionali ed emozionali (art.2). Tra i vari articoli, si trovano le direttive rispetto alla diagnosi (art.3), alla formazione nella scuola (art.4), alle misure educative e didattiche di supporto (art.5). Da sottolineare le misure di tutela per i familiari di primo grado degli studenti con DSA, che prevedono la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili, per assistere i figli nelle attività scolastiche (art.6).

La realtà locale rispecchia parzialmente le statistiche italiane, che indicano la presenza di bambini con DSA nel 4% della popolazione scolastica.

Il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’ASL di Vallecamonica-Sebino, dal settembre 2009, ha al suo attivo il Progetto triennale, finanziato dalla Regione, di “Interventi di presa in carico e di prevenzione secondaria nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività (ADHD)”.

Gli obiettivi principali riguardano una campagna informativa nelle scuole, un percorso di supporto per i genitori e la nascita di una micro équipe all’interno del Servizio di NPIA, volta all’attivazione delle procedure clinico-diagnostiche per i disturbi considerati (DSA e ADHD).

A seguito dell’adesione dei vari Istituti Scolastici, si è proceduto con l’individuazione di un referente tra gli insegnanti, al fine di favorire una formazione tra pari. Gli incontri di “Teacher Training” tra le operatrici del Servizio e le scuole sono a cadenza mensile e gli argomenti trattati sono relativi alle esigenze raccolte tra i docenti.

Per quanto concerne il lavoro con i genitori (Parent Training), sono stati calendarizzati incontri serali mensili, volti alla condivisione delle problematiche incontrate dalle varie famiglie rispetto ai vissuti emotivi e agli aspetti più operativodidattici. Sono state organizzate serate a tema in cui sono intervenute professionalità specifiche (es. Assistente sociale del Servizio di NPIA) o dove i genitori stessi hanno organizzato il materiale e l’hanno condiviso con quelli “meno esperti”.

All’interno di tali serate, si è potuto inoltre creare un opuscolo in cui vengono riportati tutti gli aspetti relativi al DSA, da un punto di vista clinico e da un punto di vista familiare.

Lo scopo di questo libretto, che verrà distribuito nelle scuole e negli ambulatori medici, è quello di avvicinare la comunità a tale disturbo. Grazie al fondamentale contributo dei genitori, si è vista nascere e crescere una motivazione sempre maggiore nel far conoscere alle famiglie, agli insegnanti, ai medici il punto di vista ed i vissuti di genitori che spesso hanno dovuto fare i conti con la sofferenza dei loro figli. Il disagio era dovuto al fatto che, prima di diagnosticare il DSA, il bambino veniva etichettato come “lazzarone” o come “poco intelligente”, a cui conseguiva un calo nella propria autostima ed un abbassamento nel senso di autoefficacia.

Da un lato i genitori si sentivano giudicati nel loro ruolo educativo dall’ambiente scolastico, dall’altro gli insegnanti vedevano messi in discussione i loro metodi di insegnamento.

È quindi da sottolineare come sia fondamentale un riconoscimento precoce di tale disturbo, sia da parte della famiglia che della scuola, al fine di evitare dinamiche disfunzionali tra ragazzi, genitori e docenti.

In concomitanza con il gruppo genitori, dal mese di novembre 2010 sono stati attivati due gruppi: uno per i bambini della scuola primaria e uno per i ragazzi della scuola secondaria di I e di II grado. L’obiettivo è quello di condividere i propri vissuti e di confrontarsi anche a livello operativo con la preparazione di mappe concettuali e l’utilizzo di software specifici.

Noi operatori del Servizio di NPIA, grazie a questo progetto, crediamo sia possibile far nascere una rete tra le famiglie, le diverse scuole ed i ragazzi. Il nostro contributo è certamente una minima parte rispetto al bagaglio di vissuti ed esperienze che, di volta in volta, genitori, figli ed insegnanti decidono di condividere.

Considerata la partecipazione sempre viva delle persone coinvolte e la loro disponibilità nel mettersi in gioco, invitiamo anche chi avesse dei dubbi rispetto alla possibile presenza di un DSA, a rivolgersi al Servizio di NPIA. Questo può essere un punto di partenza verso percorsi di condivisione al fine di non sentirsi una realtà isolata e di permettere ai propri ragazzi di vivere il loro eventuale disturbo nel migliore dei modi.

Dr.sse Federica Serioli e Marzia Morandini – Psicologhe Npia
Dr.ssa Linda Giacomella – Logopedista Npia

Articolo tratto dal periodico SANITA’ CAMUNA dell’A.S.L. di Vallecamonica n. 01/2011
Pagine 23,24 – autore 
Dr.sse Federica Serioli, Marzia Morandini e Linda Giacomella

Questo il sito al quale poter consultare tutti i numeri del periodico: www.aslvallecamonicasebino.it

DSA IL DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO NELLA REALTÀ DELLA VALLECAMONICAultima modifica: 2011-04-19T11:28:00+02:00da salmentcamunia