IN FASE DI REALIZZAZIONE I LAVORI PER LA PALAZZINA CHE OSPITERA’ IL CRA: COMUNITA’ RIABILITATIVA DI ALTA ASSISTENZA

Nuovo CRANon si tratta solo di una nuova sigla ma di un servizio destinato a riassumere in sé altri servizi quali i Centri Residenziali Riabilitativi [CRT], il Centro Diurno [CD], il Centro Psico Sociale [CPS] e la Neuro Psichiatria Infantile [NPIA], servizi – si noti bene – che non vengono cancellati ma che continueranno ad essere erogati secondo le loro specifiche e distinte finalità. Non si tratta neppure di un semplice riordino amministrativo.

Si tratta della realizzazione della palazzina che ospiterà il CRA e quindi tutti i servizi ad esso connessi. La legislazione che sta a monte di questa straordinaria iniziativa è assai complessa. Essa fa riferimento a norme nazionali (in particolare al Piano Sanitario Nazionale 2003-2005) ed a norme regionali (tra cui Il Piano Triennale per la salute pubblica in attuazione del Piano Socio Sanitario Regionale del 2002-2004, al quale ha fatto seguito una serie notevole di delibere applicative della Giunta regionale): per dire come l’amministrare un’Azienda sanitaria comporti anche una conoscenza ed un costante aggiornamento legislativo.

L’AREA

Il nuovo edificio sorge su una superficie di 5.364 metri quadri ed ha una volumetria lorda di 1.507 metri quadri per magazzini e locali tecnici e per ospitare i vari servizi.

L’area è stata individuata all’interno del perimetro ospedaliero, nella zona nord-ovest prospiciente la strada delle Maresche, creando così la possibilità di un accesso diretto, oltre che dalla viabilità interna. «I caratteri architettonici dell’edificio – si legge nella Relazione tecnica che accompagna il progetto e questa annotazione non è una divagazione poetica – armonizzano con la tipologia del sito costituito dalla media Valle Camonica. Le montagne fanno da cornice alla valle e all’area ospedaliera. Le caratteristiche tipologiche sono proprie di un’aggregazione urbana residenziale con tetto e balconi in legno ed elementi di pietra locale. L’intento è quello di offrire un ambiente accogliente e famigliare all’ospite che deve varcare il cancello.»

IL PROGETTO

L’elaborazione progettuale ha conosciuto diverse fasi perché di miglioria in miglioria si voleva non un contenitore anonimo ma una struttura che veramente presentasse il volto della modernità per così dire umanizzata. Per queste ragioni il primo progetto del 2008 subì un significativo riesame con il progetto del 2009, anche perché allo scadere dell’anno 2008, ai primi di dicembre, giungeva l’attesa comunicazione dello stanziamento di un milione di euro da parte della Fondazione Cariplo. Ciò, in buona sostanza, ha consentito un ampliamento ed una miglior razionalizzazione degli spazi dedicati ai servizi, aggiungendo una palestra per la fisioterapia.

Come in ogni progetto che si rispetti, vi sono alla sua base concettuale precise linee-guida. Nel nostro caso semplicità e razionalità dei percorsi, flessibilità e indipendenza tra le aree funzionali e – cosa davvero importante ed innovativa – una visione organizzativa costruttiva che consenta una manutenzione programmata con la possibilità di correzione e di sostituzione di componenti edilizie senza interferire con altre parti dell’edificio e soprattutto senza occupazione di altri settori funzionali. Una particolare attenzione è stata riservata alle reti impiantistiche svincolate dalle strutture murarie. Ogni attività di prevenzione e di cura troverà i propri spazi come lo troveranno le sale per le terapie farmacologiche, per le terapie di gruppo, per le riunioni e così via. Sul lato est dell’edificio si svilupperà un’area parzialmente piantumata con alberi di medio e alto fusto che potrà essere utilizzata per attività varie degli ospiti del CRA.

I COSTI

E adesso veniamo ai costi, che ammontano ad oltre tre milioni di euro, di cui 1.960.000 a carico dello Stato, 98.000 euro a carico della Regione e un milione giunto dalla Fondazione Cariplo, fedele al suo nuovo statuto che non si limita ad erogare contributi a pioggia ma contributi con obiettivi specifici e innovativi quale risposta ad una missione particolare: essere una risorsa per aiutare le istituzioni sociali e civili a servire meglio le loro comunità, o, per dire la stessa cosa in termini tecnici, l’approccio della Cariplo è orientato alla filosofia della sussidiarietà.

L’IMPEGNO DI ALBERTO BONAZZI

E, a proposito del contributo della Cariplo, è giusto qui ricordare l’opera indefessa, la passione, la volontà ferma e fiduciosa di Alberto Bonazzi, presidente attivissimo dell’associazione «Alleanza per la salute mentale». Fu lui il tramite operoso con la Cariplo. Peccato che la morte improvvisa non gli abbia concesso di vedere realizzata l’opera per quale aveva sognato, sperato, lottato. Quanti lo ricordano (e sono in molti) sanno che gli debbono riconoscenza.

Articolo tratto dal periodico SANITA’ CAMUNA dell’A.S.L. di Vallecamonica n. 01/2013
Pagine 6,7 – autore Eugenio Fontana

Questo il sito al quale poter consultare tutti i numeri del periodico: www.aslvallecamonicasebino.it

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IN FASE DI REALIZZAZIONE I LAVORI PER LA PALAZZINA CHE OSPITERA’ IL CRA: COMUNITA’ RIABILITATIVA DI ALTA ASSISTENZAultima modifica: 2013-05-15T13:14:00+02:00da salmentcamunia