DIRITTI ROVESCI – POSSIBILITA’

L’associazione LiberaMente di Lovere, con il patrocinio del Comune di Lovere e con il finanziamento della Regione Lombardia, promuove l’incontro dal titolo: “La medicina e le sofferenze dell’animo umano: i diritti e i rovesci del sapere”.

Ospiti: Giulio De Nicola, antropologo psichiatra DSM Mantova incontra Laura Novel, DSM Seriate.
Conduce: Michele Capararo, neurologo e psicoterapeuta.

Data dell’incontro: Giovedì 9 maggio, ore 20.30.

Luogo dell’incontro: Lovere, Auditorium Villa Milesi.

Verrà rilasciato attestato di partecipazione valido per crediti formativi.

Si allega il volantino.

ARTE E SCRITTURA CON LIBERAMENTE

L’associazione LiberaMente, con il patrocinio del Comune di Lovere, propone il laboratorio: Scrittura e Poesia.

Conduce: Grazia Milesi.

Date e orari: 6,13,20,27 maggio, 3,10 giugno 2013, dalle 20,30 alle 22,30 presso la sala della Biblioteca Civica di Lovere presso il Porto Turistico a Lovere.

Il laboratorio è aperto a tutti e la sua partecipazione non prevede particolare predisposizione alla scrittura. Ai partecipanti verrà richiesto il versamento di Euro 15,00 per motivi assicurativi.

Per info e iscrizioni: Biblioteca Civica Lovere, Tel. 035 983700.

Si allega il volantino dell’iniziativa

ASSOCIAZIONE SENZA FILI onlus Lovere

logo senza fili lovere

DESCRIZIONE
Associazione composta da familiari, utenti e volontari in difesa di coloro che soffrono di problemi psichici.
Gli scopi dell’associazione sono:
– difendere i diritti dei malati psichici
– favorire l’inserimento sociale
– dare voce ai bisogni delle famiglie e dei soggetti deboli
– promuovere il superamento dei pregiudizi sociali nel rispetto della dignità delle persone con problemi di salute mentale.

CADENZA INCONTRI
Ogni primo martedì del mese alle ore 20:30

SEDE
Lovere (BG), Via Bertolotti, 13 – cap 24065

CONTATTI
e-mail: senzafililovere@hotmail.com
sito internet: www.associazionesenzafililovere.it

ALTRE INFO
Presidente: Giusy Ferrari – cell. 338.2448103

ASSOCIAZIONE LIBERAMENTE

logo Liberamente

DESCRIZIONE
Il progetto “LiberaMente” è nato da un’esperienza di volontariato presso il Centro Diurno di Lovere, struttura semiresidenziale operante nel Presidio dell’Unità Operativa Psichiatrica 13 di Seriate.
Gli scopi dell’Associazione sono:
– Promuovere la cultura della salute mentale.
– Coinvolgere giovani e adulti del luogo per confrontarsi sul tema del disagio mentale.
– Favorire la prevenzione del disagio attraverso occasioni di sviluppo delle capacità propositive della persona.

SEDE
Lovere (BG), via Donatori di Sangue 7/c

CONTATTI
recapito posta: via Donatori di Sangue, 7/c (c/o Grazia Milesi) – 24065 Lovere (Bg)
Cell. 3336564510 oppure 3494025870
e-mail: liberamente.lovere@gmail.com
sito internet: www.liberamente-lovere.net

ALTRE INFO
Presidente: Maria Bagnis

12° CONCORSO SCOLASTICO ALLEANZA SALUTE MENTALE ANNO 2013

Il concorso è rivolto alle classi  4^-5^ scuola primaria e 1^-2^-3^ scuola secondaria 1°grado.
Il tema da sviluppare e su cui riflettere è: LA MENTE PRIGIONIERA

La commissione valuterà i lavori proposti e assegnerà per ciascun ordine di scuola:
1° premio  1 chiavetta da 8 GB ad ogni alunno della/e classe/i vincitrice/i
2° premio  1 chiavetta da 4 GB ad ogni alunno della/e classe/i vincitrice/i
3° premio  1 chiavetta da 4 GB ad ogni alunno della/e classe/i vincitrice/i
(o altro materiale didattico di equivalente valore)

Gli elaborati devono essere di gruppo e di tipo grafico, pittorico, letterario, poetico, interviste.
L’Associazione è disponibile ad un eventuale incontro con gli insegnanti o le classi che ne facciano richiesta.
Il materiale prodotto dalle classi dovrà essere consegnato presso la SCUOLA ELEMENTARE di Bienno (Piazza Liberazione) entro il giorno
20/04/2013.

Le  premiazioni  si  terranno  presso  il  teatro dell’ Oratorio di Bienno  il giorno  10-05-2013  alle  ore  20,30.

Per informazioni rivolgersi a:
maestra Rosaria 0364/300395
scuola elementare di Bienno 0364/40220

DIPLOMA DI COUNSELLOR: ISCRIZIONI ENTRO IL 30.09.2013

PREMESSA
La Scuola  ha come scopo la formazione alle competenze della figura del COUNSELLOR, con conseguimento dei Diplomi di “Counsellor” e “Counsellor Professionale” riconosciuti dal C.N.C.P. (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti) e disciplinati dalla Legge 4 del 14 gennaio 2013.
Il percorso formativo  si propone  di promuovere e diffondere un modello di intervento preventivo nella scuola,  nella famiglia, nelle organizzazioni e nelle comunità. Si rivolge a quanti vogliano acquisire le competenze specifiche della relazione d’aiuto, per gestire il ruolo di facilitatori della comunicazione, della relazione interpersonale e dei processi di apprendimento.
Nata nel 2006, la Scuola di Counselling Sintema ha suscitato da subito grande attenzione tra gli
operatori del settore (psicologi, assistenti sociali, educatori, insegnanti, infermieri professionali…).
Da quest’anno prende l’avvio l’edizione per la Vallecamonica.

LA FIGURA DEL “COUNSELLOR”
Il counsellor è un professionista della relazione d’aiuto alla persona, alla coppia, al gruppo familiare, alle comunità locali e alle organizzazioni. La sua professionalità è il risultato di un periodo di training, di maturazione personale e di acquisizione di tecniche relazionali finalizzate a sviluppare capacità di empatia e di ascolto, con una forte impronta non direttiva, per stimolare negli utenti l’assunzione di decisioni autonome e costruttive, nonché la ri-definizione di eventuali schemi di comportamento disfunzionali.
Il counselling non è una forma di psicoterapia.

ACCREDITAMENTI
Non esiste un albo professionale dei counsellor, ma la formazione di questa figura è oggi tutelata da alcune Associazioni di categoria, che definiscono alcuni criteri per il riconoscimento della figura, ai sensi della Legge 4/2013.
La nostra Scuola è accreditata dal Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti (C.N.C.P.), una associazione che opera a livello nazionale e internazionale.
Inoltre dal 2011, in base a decreto del M.I.U.R., la nostra Scuola è stata riconosciuta dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia come corso di formazione accreditato per il personale della scuola. Agli insegnanti che parteciperanno l’USR rilascerà un attestato.
Infine, in concomitanza con l’approvazione del nuovo Regolamento per la formazione continua degli Assistenti Sociali, abbiamo ottenuto, dal 2011, anche l’accreditamento presso il CROAS Lombardia, che consentirà agli operatori interessati di acquisire 25 crediti formativi annuali frequentando la nostra Scuola.

POSSIBILI AMBITI DI IMPIEGO DEL COUNSELLING
Il counsellor opera in tutti i contesti dove si intessono relazioni tra persone: famiglia, scuola, agenzie del tempo libero, servizi sociali e sociosanitari, ospedali, comunità residenziali, case di riposo, aziende.

DESTINATARI
Destinatari privilegiati della Scuola sono psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, insegnanti, educatori, medici e  infermieri professionali, responsabili risorse umane e della comunicazione.
La Scuola inoltre riserva una quota del 20% di iscrizioni a operatori dotati di ampia e documentata     esperienza nell’area socioeducativa e sociosanitaria, in possesso del diploma di maturità quinquennale. 
Tutti i candidati sosterranno un colloquio preliminare di verifica motivazionale e dei titoli di ammissione (previo invio di un dettagliato curriculum scritto).

CONTENUTI
E’ utile e opportuno che il counsellor conosca teoricamente e funzionalmente le linee delle diverse metodologie della relazione d’aiuto e della consulenza, e la loro applicazione all’individuo e al gruppo.
 Inoltre dovrà acquisire fondate conoscenze relative a:
–    psicopedagogia 
–    psicologia dello sviluppo
–    psicopatologia
–    psicologia di comunità
–    psicologia e sociologia della famiglia
–    deontologia
–    diritto.
Accanto a queste conoscenze di natura teorica, il counsellor dovrà imparare le principali tecniche del colloquio e della conduzione di gruppo.
Il piano formativo è completato dall’addestramento alla tecnica del lavoro d’équipe, al fine di preparare operatori che sappiano lavorare insieme e dall’addestramento al lavoro di rete per valorizzare la sinergia tra i diversi presidi dei territori di riferimento.

IMPIANTO METODOLOGICO
La Scuola si avvale in particolare dell’approccio teorico-metodologico della Psicologia Umanistica (Rogers e Carkhuff) e dell’Analisi Transazionale
Il corso promuove il coinvolgimento attivo dei partecipanti e la creazione di una vera  “comunità di apprendimento”  mediante:
–    Training  group
–    lezioni teoriche
–    laboratori
–    seminari intensivi
–    supporto formativo individuale e tutoring
–    tirocini in situazione
–    supervisione dei tirocini e/o delle attività professionali

Il T-group costituisce  uno strumento particolarmente adatto per la formazione approfondita  nel quadro degli approcci autocentrati; la base stessa della sua metodologia è fondata sulla partecipazione attiva e sulle dinamiche dei partecipanti nel “qui ed ora”.
Il percorso  è scandito da quattro seminari intensivi di due giorni  ciascuno (detti “Maratone”),  organizzati nei week end,  che si svolgeranno in un contesto di residenzialità.

LA STRUTTURA GENERALE DEL CORSO
Il Corso è articolato in :
– un Biennio di base (obbligatorio)
– un anno di specializzazione (facoltativo)
I primi due anni prevedono un percorso di formazione personale autocentrata, con l’apprendimento di competenze di ascolto e consulenza, il terzo anno è dedicato all’acquisizione di specifiche metodiche d’intervento nella gestione del colloquio e della conduzione dei gruppi.

MODALITA’ DI VALUTAZIONE
Alla conclusione di ciascun anno di corso sono previste la stesura di schede scritte, colloqui orali di valutazione e incontri di gruppo di autovalutazione . 
Alla fine del biennio è richiesta una tesina  il cui titolo e impostazione vanno concordati con lo staff della Scuola; discussa la tesi verrà rilasciato il “DIPLOMA DI COUNSELLOR”, riconosciuto dal  C.N.C.P. (Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti) ai sensi della L. 4/2013.
Il terzo anno di specializzazione consentirà di acquisire il “DIPLOMA DI COUNSELLOR PROFESSIONALE” riconosciuto dal C.N.C.P. ai sensi della L.4/2013.

FREQUENZA
Per accedere al diploma occorre raggiungere almeno l’80% delle presenze per ciascun momento formativo (lezioni teoriche e T-Group).
I seminari intensivi, in numero di quattro, sono strettamente obbligatori.

COSTI E MODALITA’ DI PAGAMENTO
Il costo del corso ammonta a  €. 1.500  (iva inclusa)  per ciascuna annualità, da corrispondere secondo le seguenti modalità:
– 100 euro di caparra all’atto dell’iscrizione
– 400 euro  entro il 15 gennaio
– 500 euro  entro il 15 marzo;
– 500 euro  entro  il 15 settembre.
(potranno essere concordate con i partecipanti altre forme di rateizzazione)

PROGRAMMA E CALENDARIO DEI PRIMI DUE ANNI DI CORSO (BIENNIO DI BASE)
Sede del corso:
Oratorio di Corna di Darfo B.T., Via Bonara 15
Gli incontri si svolgeranno nelle giornate di SABATO (ogni due-tre settimane da Ottobre 2013 a Ottobre 20014, con pausa estiva).
Le lezioni teoriche dalle ore 9  alle ore 13 e i  T-Group dalle ore 14.00 alle ore 18.00
I seminari intensivi o Maratona si terranno nei week end dalle ore 9.30 del sabato  alle ore 12.30 della domenica.

– Training–Group: 10 mezze giornate
– Lezioni Teoriche: 10 mezze giornate
– Seminari Maratona: 2 week-end residenziali
– Laboratori: 5 mezze giornate

TIROCINIO: per ogni anno di corso sono previste 150 ore di tirocinio, le cui modalità e i cui ambiti di svolgimento andranno concordati personalmente con uno dei tutor e con lo staff; le attività di tirocinio prevedono  un progetto iniziale, una attestazione scritta con verifica e una relazione finale che sarà discussa insieme alla tesi nel colloquio finale del triennio.

Nel terzo anno di specializzazione  i TG si riducono a 8, e non ci sono le Maratone.

STAFF FORMATIVO DEL CORSO
DIRETTORE DELLA SCUOLA: Luigi Regoliosi, psicologo, docente di “Scienze dell’educazione” Università Cattolica di Brescia, presidente Società Sintema sas, formatore CNCP.
DIRETTORE DELL’EDIZIONE VALLECAMONICA: Ettore Zambonardi, sociologo, counsellor profes-sionale, esperto di processi formativi e organizzativi, formatore CNCP.
COORDINATRICE: Daniela Spaetti
RESPONSABILE TIROCINI:  Silvia Riva
DOCENTI E FORMATORI:
Piercarlo Citerio, educatore professionale, consulente familiare e counsellor, responsabile Comunità a Doppia Diagnosi  “La Collina”, Varese.
Maria Elisa Cuciti, formatrice e psicopedagogista, Consultorio Familiare Scarpellini di Bergamo.
Marco Farina, psicologo e psicoanalista,  docente di “Psicologia delle interazioni sociali”  Università Cattolica di Milano
Egidia Ferrari, insegnante e counsellor professionista.
Cinzia Gamba, psicologa, docente di psicologia presso il Liceo “Secco Suardo” di Bergamo, counsellor e mediatrice familiare, formatrice CNCP
Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università degli studi di Bergamo
Antonio Mazzucco, psicologo e psicoterapeuta, Consultorio Familiare Scarpellini di Bergamo.
Daniela Ospitalieri, assistente sociale specialista e counsellor professionista
Sergio Rota, consulente familiare, psicologo e  psicoterapeuta, formatore CNCP, responsabile comunita’  terapeutica  “Giovanni  Paolo II”, Mantova. 
Claudio Rozzoni, psicologo e psicoterapeuta, responsabile  Centro per il bambino e la famiglia  Azienda Asl di Bergamo.
Sonia Zara,  Assistente Sociale e formatrice,  responsabile Area minori e famiglia dell’Ambito di Dalmine.

CONTATTI E INFO
Sintema SAS Bergamo, in partnership con  Studio dott. Ettore Zambonardi Polaveno (BS)

Scuola di Counselling Professionale Sintema
Edizione Vallecamonica-Oratorio Corna-Via Bonara 15-Darfo Boario Terme-
accreditata da:  c.n.c.p.  m.i.u.r. – ufficio scolastico regionale
CROAS Lombardia (25 crediti formativi annui)

Segreteria:
Spaetti Daniela – Darfo Boario Terme (BS)
tel. 3475375192
e-mail: danielasp59@gmail.com

Ente titolare:
Società Sintema  di Luigi Regoliosi SAS – via Buratti 4/1  – 24124  Bergamo
tel. e fax 035 347141
e-mail: mail@sintema.info
sito internet: www.sintema.info

Ente gestore e amministrazione:
Studio dott. Ettore Zambonardi
tel : Cell.3407379743
e-mail: zambonardi@sintema.info

Si allega la scheda di iscrizione al corso.

IL DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE – INCONTRO CON LA SCUOLA

locandina Male di mieleIn data 19 gennaio 2013 le classi prime, seconde e terze del Liceo Golgi di Breno hanno organizzato una mattinata per l’approfondimento della tematica riguardante il disturbo del comportamento alimentare. Inizialmente è stato proiettato il film “Male di miele” film del 2010 diretto da Marco Pozzi, che racconta la storia di Sara, una ragazza di quindici anni affetta da un disturbo del comportamento alimentare. Il film racconta la parte centrale della malattia, probabilmente perché l’esordio non è semplice né chiaro in questo tipo di patologia, come non è facile trarne una sola conclusione, data la complessità del disturbo. Al termine della proiezione, dopo alcune informazioni circa il disturbo del comportamento alimentare fornite dalla dr.ssa Elena Massari, psicologa-psicoterapeuta che lavora presso il Centro Cura Bulimia dell’ASL Vallecamonica Sebino, i ragazzi sono intervenuti dimostrando intelligenza, curiosità e profondità psicologica.

Di seguito si riportano le domande degli studenti e le risposte fornite dalla dr.ssa Massari:

D: Che differenza c’è tra anoressia e bulimia?                   
R: L’elemento che permette di differenziare i due disturbi del comportamento alimentare è il peso corporeo. Nel caso di anoressia nervosa la paziente deve essere sottopeso, avere quindi un indice di massa corporea (IMC=peso/ altezza²) inferiore a 17.5, mentre nel caso di bulimia nervosa la paziente è generalmente di peso normale (IMC= 20 – 25), alcune pazienti sono lievemente sottopeso, pochissime hanno una condizione di obesità. È possibile, se non probabile, che le altre caratteristiche accomunino i due tipi di disturbi del comportamento alimentare (ad esempio le abbuffate, il vomito auto-indotto ecc.). Le ultime ricerche tendono a non differenziare più in tre categorie i disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo del comportamento alimentare non altrimenti specificato), perché nella pratica clinica si vede che i tre tipi di disturbi condividono la maggior parte delle caratteristiche cliniche.

D: Quanto l’attività fisica può incidere nello sviluppare il disturbo del comportamento alimentare?
R: Gli sport come la danza o la ginnastica artistica e gli sport agonistici sono categorie che possono essere fattori di rischio per lo sviluppo del disturbo del comportamento alimentare, ma che da sole non bastano. Devono essere presenti più fattori di rischio per fare in modo che la persona sviluppi un disturbo del comportamento alimentare.

D: Quali sono i danni fisici causati dal disturbo del comportamento alimentare?
R: Lo squilibrio elettrolitico è uno degli effetti fisiologici di chi utilizza il vomito autoindotto, che può causare irregolarità nel battito cardiaco. Il vomito ripetuto per un lungo periodo di tempo danneggia i denti, erodendone lo smalto. L’abuso di lassativi e di diuretici, come il vomito autoindotto, produce molti squilibri di liquidi ed elettroliti. Alcuni lassativi, quando presi con dosi elevate e per molto tempo, producono danni permanenti alle pareti dell’intestino. In genere, comunque, gli effetti negativi sono reversibili.

D: Perché il film non ha un finale?
R: Il film non ha un finale come non ha un inizio. Non si vede la fase chiamata “Luna di miele” che la persona vive all’inizio del disturbo del comportamento alimentare, quando riesce a restringere l’alimentazione, ad imporsi delle regole alimentari e a seguirle, quando sembra che il corpo risponda a delle leggi che impone il soggetto e quindi inizia a perdere peso. Sara è già oltre questa fase, è nel momento in cui, essendosi imposta regole talmente ferree, non riesce a seguirle e cede alle abbuffate. Sara è nel circolo vizioso legato alla restrizione, che porta all’abbuffata, che porta ai metodi di compenso (vomito ed esercizio fisico nel suo caso) per poi ritornare ancora alla restrizione. Sara si preoccupa di farsi il bagno nell’acqua piena di ghiaccio per produrre calore, così da perdere 200 Kcal, non rendendosi conto che con le abbuffate le recupera tutte con gli interessi. Sara non si accorge che vomitando non elimina tutte le calorie, ma solo una parte, circa la metà, e che quindi le converrebbe mangiare in modo equilibrato a parità di calorie. Non c’è un finale perché tanto è facile cadere nel disturbo del comportamento alimentare, quanto è difficile uscirne. La parte più difficile è la presa di coscienza del disturbo, è la volontà di cambiare. Ma non ci può essere un solo finale, perché dipende dalla persona, dipende da quanto vuole cambiare e da quanto è forte la paura di recuperare il peso.

D: Come si può aiutare una persona se si vede che ha questo problema?
R: Cercando di aiutarla a parlare. Se non ammette di avere un problema alimentare è importante starle vicino per farle capire qual è il suo malessere, che viene nascosto dal disturbo del comportamento alimentare. Aiutarla a prendere coscienza del problema è fondamentale per poi farle prendere contatto con uno specialista. Non si deve forzare a mangiare, ma capire che per lei è molto difficile, non lo fa apposta, non è un capriccio. Questo avviene quando ci si sente la responsabilità del problema. Ma l’unica responsabilità vostra è quella di esserle vicine e volerle bene, senza sobbarcarvi la responsabilità di risolvere il problema. Già riuscire a convincerla a parlare con uno specialista sarebbe un grande aiuto.

bulimiaD: Quanto dura il trattamento?
R: Il trattamento che attuiamo presso il nostro ambulatorio, la psicoterapia cognitivocomportamentale, si svolge in 20 sedute di 20 settimane per chi è normopeso o sovrappeso, mentre 40 sedute in 40 settimane se la persona è sottopeso.

D: Perché il peso di Sara oscilla?
R: Perché per quanto una persona faccia i calcoli delle calorie o utilizzi metodi di compenso, non avrà mai un potere sul proprio corpo. Il peso tende ad oscillare per una serie di motivi: il primo è che siamo fatti per il 60% di acqua e quindi già la quantità di liquidi nel corpo varia il nostro peso. Inoltre il corpo, quando è in condizione di sottopeso, cerca di risparmiare il più possibile, in modo che torni ad una condizione di normopeso. I metodi di compenso non servono per perdere peso. Le ricerche dimostrano che chi mette in atto il vomito autoindotto, elimina solo metà delle calorie ingerite. I lassativi agiscono a livello dell’intestino crasso, quindi nella parte in cui il cibo è già stato digerito e verrebbe comunque espulso. La sensazione di “pancia piatta” o la perdita del peso sulla bilancia, è dovuta all’eliminazione di acqua, che viene assunta nuovamente appena si beve o si mangia, causando spesso gonfiore perché il corpo, dopo aver perso liquidi, cerca di trattenerli. La stessa cosa avviene con l’utilizzo di diuretici: ciò che viene eliminato sono liquidi che vengono riassunti nel momento in cui si riprende a bere o mangiare.

D: Nel film si vede che nella famiglia di Sara non c’è dialogo. Questo può incidere sullo sviluppo del disturbo?
R: Il dialogo è uno dei fattori protettivi per l’esordio di qualsiasi disturbo psicologico. Parlare di sé, di come ci si sente e delle proprie emozioni è molto importante. Tuttavia non ci sono ricerche che dimostrino il contrario, ovvero che cattivi rapporti in famiglia possano causare il disturbo del comportamento alimentare. Perché possa nascere un disturbo del comportamento alimentare, come qualsiasi altro disturbo psicologico, deve esserci la compresenza di più fattori.

D: Perché il disturbo del comportamento alimentare è più frequente nelle femmine?
R: Le ricerche dimostrano che c’è un’incidenza di un maschio su dieci femmine per il disturbo del comportamento alimentare e che la maggior parte degli uomini con questa patologia ha un orientamento di tipo omosessuale. Non c’è una spiegazione chiara sul perché sia così, le ipotesi fatte riguardano la pressione sociale e mediatica che viene fatta sulla donna per avere un determinato peso e fisico.

D: Eppure questa pressione viene fatta anche sugli uomini: i muscoli, gli addominali, l’aspetto fisico.
R: Sì, ma questo causa un altro tipo di disturbo, che viene chiamato dismorfismo muscolare, che fa parte di un’altra categoria di disturbo psicologico.

D: L’esordio del disturbo può avvenire anche negli adulti?
R: Più frequentemente l’esordio avviene nell’età dell’adolescenza e tendenzialmente sta diminuendo sempre di più. Solitamente in età adulta il disturbo del comportamento alimentare si è cronicizzato oppure ha assunto un’altra sfaccettatura. Si deve tener conto che la metà delle pazienti con anoressia nervosa “slitta” nel disturbo di bulimia nervosa.

D: Cos’è la fame nervosa?
R: La fame nervosa è una risposta ad uno stato emotivo. Quando accade qualcosa che scuote emotivamente la persona, questa può sentire l’esigenza di mangiare, per calmare stati d’animo come l’ansia, la rabbia, tristezza o riempire un “vuoto”. Questo avviene perché la persona non sente di avere gli strumenti per gestire lo stato emotivo, avendo la percezione di perdere il controllo e l’assunzione di cibo induce effettivamente e istantaneamente uno stato di rilassamento, per quanto temporaneo.

D: Mi ha colpito il giorno “x”. Nel film
Sara parla di un giorno “x”, il giorno in cui la madre smette di darle il bacio della buonanotte, quello in cui inizia il disturbo alimentare, ma lei non se ne accorge e non sa quando sia successo. Quindi non c’è un momento, un qualcosa che faccia capire che sta iniziando il problema?
R: Esattamente. Non avviene in modo eclatante. Come si diceva prima, diversi fattori si devono assemblare, per fare in modo che possa esordire un disturbo del comportamento alimentare. Possono esserci poi dei fattori scatenanti, come la presa in giro dei compagni, il rifiuto di un ragazzo ecc. che aggiungendosi a fattori di rischio, può far pensare alla persona che perdendo qualche chilo risolverà tutti i suoi problemi, si piacerà, piacerà agli altri e sarà sicura di sé, non rendendosi conto che questo non può avvenire puntando su un’unica carta e che il peso iniziale che si vuole raggiungere diventerà sempre più basso e non si raggiungerà mai, creando una continua frustrazione per il mancato raggiungimento.

L’incontro con i ragazzi ha permesso di capire quanto siano sensibili e toccati da questa tipologia di disturbo e quanto siano già in possesso di nozioni relative ad esso. Nei giorni successivi è stata proposto alle classi di approfondire in modo più “intimo” questa tematica, così da dare una continuità all’incontro.

Per chi volesse fare delle considerazioni o chiedere l’approfondimento di alcuni aspetti nei prossimi articoli, può contattare il Servizio di Psicologia all’indirizzo e-mail: bulimia@aslvallecamonicasebino.it o chiamando il numero 0364 369.670.

 

Articolo tratto dal periodico SANITA’ CAMUNA dell’A.S.L. di Vallecamonica n. 01/2013. Pagine 11,12,13 – autore Dr.ssa Elena Massari – Psicologa e Psicoterapeuta, Centro Cura Bulimia dell’Ospedale di Esine

Questo il sito al quale poter consultare tutti i numeri del periodico: www.aslvallecamonicasebino.it