TRAGEDIA DI BARI per l’uccisione della psichiatra Paola Labriola: servono più operatori sanitari e più attenzione sociale… non più guardie (magari armate)

1815520421.jpgIL MALATO CHE COMPIE QUESTI GESTI SIGNIFICA CHE PURTROPPO NON STA BENE E SE NON STA BENE SIGNIFICA CHE SERVE UN MAGGIOR INTERVENTO SOCIO/SANITARIO. SPESSO OGGI QUESTO NON E’ POSSIBILE FARLO PERCHE’ I SERVIZI PSICHIATRICI E GLI OPERATORI SONO GIA’ AL LIMITE DELLE LORO FORZE… ANDREBBERO POTENZIATI.
DI SICURO TUTTO FUNZIONEREBBE MEGLIO SE CI FOSSE ANCHE UNA MAGGIORE ATTENZIONE SOCIALE (CIOE’ DI CIASCUNO DI NOI) VERSO GLI ALTRI, IN PARTICOLARE VERSO CHI, PER MALATTIA, E NON PER VOLONTA’, HA UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ PARTICOLARE E DIVERSO DA CIO’ CHE SI RITIENE “NORMALE”. IGNORARE O ALLONTANARE IL PROBLEMA NON LO RISOLVE, LO FA ESPLODERE!

Di seguito si riportano i comunicati stampa diramati dall’Associazione U.N.A.Sa.M. (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) relativi alla tragica scomparsa della dott.sa Labriola di Bari.
Riteniamo che tragedie di questo tipo si potrebbero limitare e forse anche evitare con un maggior sistema di sorveglianza e prevenzione da realizzare attraverso il potenziamento del personale organico addetto alla salute mentale e NON con il posizionamento di guardie armate o con un servizio di sicurezza per ciascuna struttura psichiatrica.

Comunicato stampa 1
L’Unasam esprime il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa della Dottoressa Paola Labriola e denuncia, ancora una volta, la grave carenza in personale dei servizi di salute mentale, l’estremo disagio delle condizioni di lavoro degli operatori residui e l’insufficienza globale dei servizi, causa di abbandono e  di avvio alla cronicizzazione e alla disabilitazione di molti pazienti che potrebbero essere efficacemente curati.
Con questa consapevolezza respingeremo ogni rinnovato tentativo di criminalizzazione delle persone con sofferenza mentale e rafforzeremo il nostro impegno per l’eliminazione delle  cause del grave degrado del sistema di tutela della salute mentale del nostro Paese.

Comunicato stampa 2
Affrontare, come si rileva da alcuni commenti della stampa e dagli atteggiamenti di talune autorità  locali, il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro nella chiave esclusiva dell’aumento della vigilanza, sottintende e rischia di rinforzare antichi pregiudizi, quali quello della pericolosità delle persone con sofferenza mentale, e comportamenti inadeguati e punitivi nei confronti di chi invece ha soltanto un bisogno assoluto di cure umane ed efficaci, oggi disponibili, ma il più delle volte negate. La tutela della sicurezza di chi lavora in contesti particolarmente problematici, quali i servizi di tutela della salute mentale, è un’esigenza primaria che non può essere pertanto considerata se non in una ottica globale che escluda ogni forma di criminalizzazione delle persone con sofferenza mentale: è dimostrato infatti dalle  statistiche e dalla letteratura scientifica che la percentuale dei reati commessi da queste persone è di gran lunga inferiore a quella dei reati commessi dalle persone “sane”. La risposta ai deprecabili episodi che purtroppo hanno funestato le nostre cronache, non può essere costituita dalla concentrazione dei pazienti in pochi Centri di salute mentale sorvegliati a vista dallo schieramento di un corpo di vigilantes, ma dal potenziamento del personale dei servizi attualmente  assai carente. A questo riguardo non possiamo non rilevare, ancora una volta, l’insufficiente e, talora, approssimativa informazione dei media rispetto ad argomenti di così grande delicatezza.

Fonte dei comunicati stampa: UNASAM

TRAGEDIA DI BARI per l’uccisione della psichiatra Paola Labriola: servono più operatori sanitari e più attenzione sociale… non più guardie (magari armate)ultima modifica: 2013-09-09T14:22:00+02:00da salmentcamunia